domenica 12 marzo 2006

Ma non serve...

Divertente l'introduzione di Feltri a Tutte le balle su Berlusconi, distribuito con Libero:

«Questo libro è un manuale da bar. [...] Diciamocelo. Il momento clou resta il bar... In quei due minuti accade una specie di singolar tenzone. Il cameriere bofonchia, il cliente dallo sguardo storto tira un moccolo sulle pensioni, l'intellettuale del menga apre Repubblica e provoca. Che si fa? [...] Ecco, questo volumetto cataloga [tutte le panzane su Berlusconi]. Le confuta con idee chiare e distinte, e con una vis polemica ancorata ai documenti e ai numeri veri. Insomma, un pamphlet agile che cascherà come un macigno sui calli degli avversari.»

Divertente, ma troppo ottimista. L'elettore di Sinistra medio, comunistoide o socialisteggiante che sia, non ha idee chiare e distinte (di solito non ha proprio idee) e non ne vien quindi nemmeno sfiorato; non gli interessano documenti e numeri veri.

Nel caso peggiore è un crociato della religione socialista, ha ragione per principio, il dubbio non lo sfiora, le contraddizioni non lo scuotono. Nel caso migliore, è una persona normale, a cui però la lettura di Repubblica serve non a informarsi ma a sfogarsi. Sfogarsi perché non ha voglia di lavorare, perché la tipa non gliela dà, perché la sua squadra ha perso. Ma soprattutto per sfogare la vera molla di tutta la "cultura" di sinistra: l'invidia sorda, fastidiosa e odiosa per il ricco, Berlusconi in primis. E all'invidia non si comanda, non si tiene testa con ragionamenti.

Per questo, temo, i calli di sinistra rimarranno intoccati anche dal libretto di Feltri.

1 Commenti:

Alle lunedì, 13 marzo, 2006 , Anonymous Anonimo ha detto...

Caro Gustavo,

sul fatto che essere di sinistra in Italia rappresenti qualcosa di religioso come sai sono d'accordo con te. Ma il punto è un altro: se a me, cattolico, dicessero che Romano Prodi è a capo della Chiesa e lo facessero Papa, diventerei coem minimo ateo (e probabilmente cambierei proprio religione). Loro proprio non mollano

 

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