martedì 30 aprile 2013

Ma davvero avevamo bisogno di un governo?

Chissa perché non riesco ad eccitarmi, come molti conoscenti, alla cronaca politica di questi giorni. Sarà forse perché, nel mezzo della più grave crisi economica dell'ultimo secolo, il premier incaricato chiede la fiducia alla camera parlando, fra le altre cose, di lotta all'obesità?

Davvero devo credere che fosse un tema urgente di cui era comunque necessario parlare? Davvero devo credere che abbiamo a tutti i costi bisogno di un governo? Per fare cosa, esattamente? Per "diffondere la pratica  sportiva sin dalle scuole elementari", i puro stile repubbliche sovietiche, per giunta "con un piano [quinquennale?!] di edilizia scolastica su tutto il territorio nazionale"? Davvero abbiamo bisogno di un governo obeso, che mangia a più non posso indaffarato ad occuparsi di tutto e di tutti?

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lunedì 22 aprile 2013

Giornata mondiale della Terra: quando la festeggiata festeggia a modo suo

Molto appropriato che, per festeggiare la giornata mondiale della Terra (oggi), la festeggiata si scateni con terremoti ovunque, dal Messico all'Iran alla Cina. Giusto per ricordare agli adoratori di Gaia che la natura, quella vera, è matrigna, come diceva il buon vecchio Leo(pardi).

sabato 20 aprile 2013

Decalogo per (post-)adolescenti

Ecco un bel decalogo per studenti e adolescenti, attribuito a Bill Gates ma in realtà tratto dal libro Rincretinire i nostri figli, di tal Charles Skyes. Vedi anche la versione originale in traduzione.

Dato che l'adolescenza si spinge ormai fin verso i 30 anni e passa, è utile anche per i non studenti.

  1. la vita non è granché giusta, abituati;

  2. il mondo non si interesserà mai della tua autostima. Anzi inizierà a pretendere qualcosa da te assai prima tu abbia raggiunto un punto in cui stai bene con te stesso;

  3. NON guadagnerai 70 milioni l’anno subito uscito dall’università. Non sarai vicepresidente con segretaria e auto personale, finché non te li sarai guadagnati;

  4. se pensi che in tuoi insegnanti siano duri, aspetta di avere un principale. Lui in più non avrà pazienza;

  5. fare il cameriere o il fattorino non è un lavoro inferiore alla tua dignità. I tuoi nonni chiamavano questi lavori opportunità;

  6. se hai sbagliato, non è colpa dei tuoi genitori, quindi invece di piagnucolare cerca di imparare dai tuoi errori;

  7. prima che tu nascessi, i tuoi genitori non erano così noiosi come sono adesso. Lo sono diventati a forza di pagare le tue spese, lavare i tuoi vestiti, starti ad ascoltare mentre dici come sei bravo. Quindi prima di salvare la foresta amazzonica dai danni che ha fatto la generazione dei tuoi genitori, prova a mettere in ordine l’armadio della tua camera;

  8. la tua scuola può aver eliminato le classifiche, i vincitori e gli sconfitti, ma la vita no. In qualche scuola se sbagli non ti danno valutazioni, e ti lasciano a disposizione più tentativi, tanti quanti ne vuoi, per dare la giusta risposta alla domanda. Questo non ha la più lontana verosimiglianza con qualsiasi cosa nella vita reale.

  9. la vita non è divisa in quadrimestri. Non ci sono le vacanze estive, e i tuoi datori di lavoro non saranno minimamente interessati a farti trovare te stesso. Cerca di farlo nel tuo tempo.

  10. la vita non è la televisione. Nella vita reale la gente in effetti deve lasciare il bar e andare al lavoro.

lunedì 23 aprile 2012

Elogio della sigaretta 2

Mi piacciono le sigarette, signorina Taggart. Mi piace il fuoco tra le mani di una persona. Il fuoco, questa forza così pericolosa, domata sulla punta delle dita. Spesso penso alle ore che uno passa seduto a guardare il fumo della sigaretta, meditando. Quando uno medita, c'è un fuoco vivo nella sia mente... ed è giusto che abbia la punta accesa della sigaretta come sua espressione.

Ayn Rand, La rivolta di Atlante (I: Il tema), p. 72.

Teologia del tortellino

L'ineffabile Biffi:

Mangiare i tortellini con la prospettiva della vita eterna, rende migliori anche i tortellini, più che mangiarli con la prospettiva di finire nel nulla.

Bella anche la storia dell'ultimo conclave.

Elogio della sigaretta

Se il buon senso, così ordinario, può essere anche geniale, Guareschi è stato un genio del buon senso.

La sigaretta non è un semplice pezzetto di carta con dentro un pizzico di tabacco. La sigaretta che adesso ci toglie l'appetito (ed è perciò una vigliacca) un tempo ci ha aiutato a sopportare la fame.

La sigaretta che adesso ci toglie la memoria (ed è perciò un'assassina) per anni e anni ci ha riempito il cervello di idee.

La sigaretta è un'amica che, dopo anni e anni di fedeltà, ci ha tradito: ma rinunciare a essa è come rinunciare a un felice passato. Ci si trova soli e vuoti senza la sigaretta. La sigaretta rappresenta il trait d'union fra il mondo delle cose reali e il mondo della fantasia. E' il ponte di fumo che ci permette di abbandonare la riva dei bruti e di passare alla sponda opposta.

Poco oltre, una grande lezione di pedagogia di buon senso:

- Perché non ispezioniamo la camera del ragazzo? Può darsi che, come tutti i ragazzi della sua età, fumi di nascosto!

- E come può fumare di nascosto se non glielo abbiamo mai proibito?

Chapeau!

domenica 15 aprile 2012

Atlas Shrugged: Part I (***)

Ho finalmente visto la prima parte della (progettata) trilogia su Atlas Shrugged di Ayn Rand (La rivolta di Atlante il titolo del libro in italiano).

In breve: il film è come il libro, arrivi in fondo perché lo vuoi veramente fare. In casi come questi, l'ideologia deve entrare nella valutazione: essendo forse l'unico romanzo e l'unico film esplicitamente libertario, è anche il migliore.

Detto questo: la storia è trasportata nel 2016, futuro prossimo venturo di crisi sociale da intossicazione statalista, e il cambiamento rispetto al romanzo funziona bene lo stesso. L'unica cosa che si nota è che nessuno fuma mai, cosa che facevano tutti nel libro, e le famose sigarette col dollaro d'oro appaiono una sola volta.

Nell'adattamento di un romanzo del genere, il casting è fondamentale. Hank Rearden, più palestrato del suo acciaio speciale, è perfetto, come anche la sua orrida moglie e Ellis Wyatt, e parecchi dei politicanti. Anche Dagny non è affatto male. James Taggart l'avrei fatto più laido, e Frisco d'Anconia me lo aspettavo più pirotecnico, tipo Johnny Depp nel I pirati dei Caraibi. L'Eddy negro è un'altra concessione all'ambientazione negli anni 2000. Il Dr. Stadler è buono, ma non so perché ha cambiato nome.

Per il resto, bello l'acciaio Rearden, bello il braccialetto (che potete comprare a soli 160 dollari!), bello il ponte. Gli attori, tutti sconosciuti, sono bravi, anche se Dagny e Hank, ingessati nel loro ruolo di homo oeconomicus, faticano un po' nei momenti in cui occorre un po' di pathos. Le frasi storiche "à la Rand" abbondano, e il film si chiude con la sparizione di Wyatt, che si mette in sciopero dalla società, bruciando le sue raffinerie e restituendole le colline "così come le aveva trovate".

Il film è stato ovviamente distrutto dai critici; d'altra parte, non è certo un capolavoro, e in ogni caso, se anche lo capissero, lo odierebbero. E' probabilmente l'unico film in cui appare in chiave negativa un cartello con scritto "il capitalismo non funziona". Del resto, è stato anche un flop al botteghino (circa 5 milioni contro i 20 spesi), e il lancio artigianale e il budget ridotto non basta a giustificarlo. I liberali amano il mercato, ma non ne sono riamati: la merce socialista si vende meglio. Se la Rand è stata una bestseller, è stata l'eccezione che conferma la regola.

Gireranno mai il seguito? Lo vedremo mai in italiano? Ho qualche dubbio, ma se la risposta è no, sarebbe un peccato.

martedì 3 aprile 2012

La passione di Cristo (*** e mezzo)

In perfetto orario per poterlo consigliare ai miei lettori, ieri l'altra sera ho visto La passione di Cristo di Mel Gibson.

A me è piaciuto, nonostante qualche americanata tipo il corvo che becca un occhio al ladrone cattivo o Rosalinda Celentano che appare a tratti travestita da Lord Voldemort con in braccio Gollum da piccolo, impersonando Satana.

I dialoghi in latino e in aramaico non disturbano, anzi sono divertenti. Le accuse di antisemitismo sono ancor meno credibili di quelle per l'eccesso di violenza e sangue. I critici cosiddetti "laici" (leggi antireligiosi e anticattolici) hanno stroncato il film, Farinotti gli ha dato 5 stelle, io sto più vicino a Farinotti.

Rimane il sospetto che la massiccia presenza di attori italiani sia stata imposta al regista in cambio della possibilità di girare a Matera. Comunque non sono pessimi.

lunedì 2 aprile 2012

Cervelli in fuga, per fortuna

John Maynard Keynes, che ogni tanto ne azzecava una (non in economia, temo), diceva:

Le idee degli economisti e dei filosofi politici, giuste o sbagliate, sono più potenti di quanto si creda. Gli uomini pratici, che si ritengono completamente liberi da ogni influenza intellettuale, sono generalmente schiavi di qualche economista defunto.
Lo stesso penso valga in tutti gli altri campi: le idee contano, e quelle sbagliate fanno danni anche e soprattutto a lungo termine.
Filosofastri come Peter Singer e i suoi nuovi accoliti italiani discutono oggi dottamente di aborto post parto, domani i nostri nipoti saranno di nuovo sulla rupe Tarpea? Il vecchio che avanza...

sabato 24 marzo 2012

Faville e scintille

Scopro da Google (mentre cerco l'indirizzo del mio stesso blog, che avevo dimenticato tanto spesso lo aggiorno) che La favilla era anche il nome di "giornale socialista quotidiano" pubblicato a Trieste a varie riprese nel corso dell'Ottocento.

Come segnalatomi da una dei miei 2,5 affezionati lettori (tutti molto eruditi), Iskra, cioè "la scintilla" era il nome della rivista diretta da Lenin nel 1900. Il motto di Iskra, Da una scintilla scoppierà un incendio deriva secondo Wikipedia dalla corrispondenza fra i due poeti russi Odoevskij (chi era costui?) e Puskin, che immagino avessero letto Dante, da cui ho tratto il motto di questo blog (su suggerimento di un altro dei miei 2,5 lettori).

Chissà se i socialisti triestini avevano preso il nome da Dante, e se Lenin conosceva il loro giornale? Oggi, La scintilla rimane lo scontato nome di numerose associazioni e riviste di sinistra, giovanilistiche e nostalgiche dei bei tempi staliniani che furono. Quindi molto più originale La favilla per un blog liberale e anti-comunista!

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venerdì 23 marzo 2012

Ma Friedrich von Hayek starebbe con Homer Simpson

Immagino sia stato un caso, ma proprio stasera, ventennale della morte del grande Friedrich von Hayek, Italia1 ha passato una puntata dei Simspon tutta hayekiana, una sorta di bignami delle sue tesi sull'impossibilità di una direzione centralizzata della società e sugli errori del costruttivismo razionalista.

Lisa entra a far parte di una ristretta cerchia di geniali cervelloni che prende il potere a Springfield e tenta di instaurare un'utopica società perfetta su basi razionali e scientifiche. Il tutto finisce in disastro e con l'intervento di Stephen Hawking che rimprovera agli aspiranti ditattori illuminati l'intossicazione da potere. Davanti a una birra, l'imperfettista Homer gli suggerisce una teoria dell'universo a forma di ciambella, e cerca di farsi pagare il giro imitando la voce computerizzata del fisico paralizzato.

Per il ventennale di Hayek, vari interventi sul sempre ottimo Chicago Blog.

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Bravi ragazzi, vittime della scuola pubblica

Un amico liberale, o meglio un "conoscente di rete", segnala una nuova iniziativa contro il grande flagello dei nostri tempi: l'evasione fiscale.

Si chiama Tassa.li ed è un'applicazione per cellullari tipo iPhone che serve a segnalare in automatico online casi di evasione e costruire una mappa dell'evasione in Italia, pubblicata sul loro sito. In sostanza, quando non ti fanno lo scontrino per il caffé, tu civico e lesto segnali anonimamente la cosa alla comunità dei civici naviganti.

L'amico sottolinea anche l'inquietante carattere sovietico dell'iniziativa, quello dell'URSS dei bei tempi quando il governo spingeva chiunque a spiare e denunciare chiunque e premiava i bimbi che denunciavano i genitori o i nonni per pensieri o attività anti-sovietiche.

Quello che invece ha fatto più effetto a me, scorrendo velocemente le facce e le biografie degli autori del sito, è che il progetto Tassa.li è nato spontaneamente e gratuitamente dalla testa di giovani ragazzi, alcuni forse un po' nerd, che però sono indubbiamente in gamba e abili come informatici e "smanettoni", e quasi altrettanto sicuramente troveranno un buon lavoro come tali. Il punto chiave è che tutto quello che questi ragazzi sanno bene e sanno fare l'hanno imparato da autodidatti come spesso accade con le nuove tecnologie. In compenso, come diceva Mark Twain, tutto quello che non sanno l'hanno imparato a scuola. Sono ragazzi svegli e abili ma vittime dell'intossicazione ideologica da scuola pubblica, che non è in grado di offrirgli competenze e un futuro nel mercato (per questi hanno fatto da sé) ma sa benissimo indottrinarli a odiare gli evasori.

Basta confrontare il sito, fresco, dinamico, ben fatto, con gli slogan stantii, imparati a scuola e dalle pubblicità ministeriali in TV, ripetuti nelle FAQ, tipo "L'evasione fiscale è un problema molto importante per il nostro Paese; è la ragione per cui chi paga le imposte deve pagarne così tante."

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