sabato 15 dicembre 2007

Gli evasori fiscali non sono criminali

Ancora a commento del caso Coppola, mi salta agli occhi questa citazione da Charles Adams, For Good and Evil. L'influsso della tassazione sulla storia dell'umanità, un bel librone storico di veloce e piacevole lettura appena pubblicato dall'ormai mitica Liberilibri:
Oggigiorno infliggiamo severe punizioni ai trasgressori fiscali, inserendoli spesso nella categoria dei criminali. Eppure i grandi saggi della nostra civiltà - da Adam Smith, Montesquieu e William Blackstone - hanno tutti condannato la trasformazione delle violazioni fiscali in crimini, biasimando il governo per una tassazione eccessiva che, inevutabilmente, conduce alla ribellione, alla fuga e alla frode.
In effetti, se, secondo il precetto libertario, "non c'è crimine senza vittima", non è chiaro che razza di crimine sia l'evasione fiscale (dato che il furto è la violazione della proprietà di un individuo, non di un'entità astratta come "lo Stato" o "la società") ed è molto dubbio che l'evasore rubi qualcosa a qualcuno, se non parte del bottino che lo stato estorce da tutti compreso lui.



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