mercoledì 12 settembre 2007

Ottimo Giannino

Breve e fulminante l'ultimo libretto di Oscar Giannino, Contro le tasse. Perché abbattere le imposte si può, si deve, e non è affatto "di destra" (Mondadori, 2007, 12 euro - ma disponibile in edicola con Libero a 5 euro).

Un assaggio (p. 31):
Non c'è solo un obiettivo di crescita economica, nel taglio delle
imposte. Diminuirle è non solo utile, ma giusto, perché i cittadini
hanno dalla loro il diritto legittimo di spendere come preferiscono i
propri guadagni. L'imposta è nient'altro - si usa qui un'espressione
forte, sapendo che farà sobbalzare la maggioranza dei lettori, almeno
secondo i sondaggi - che un furto legalizzato. Torchiare lo Stato
rapinatore per renderlo meno smargiasso e più parco, allora, è un bene
di per sé. Il fisco come forma di schiavitù e sfruttamento è al centro
delle riflessioni liberali da Herbert Spencer a Murray Rothbard. E
anche i nemici o gli scettici, in un contesto storico e giuridico come
quello europeo, dello Stato minimo sostenuto da Robert Nozick,
riflettano su quanto ebbe a dire James Buchanan: "E' criticamente e
vitalmente importante rendersi conto della differenza che passa tra il
10% e il 50% di schiavitù".
Cosa vuoi di più dalla vita?!




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2 Commenti:

Alle giovedì, 13 settembre, 2007 , Anonymous Anonimo ha detto...

Non ho ancora avuto tempo di leggere l'interessante commmento, quindi mi limito a sottolineare la profondità della domanda conclusiva (di tuo pugno, o è la morale del libro?), alla quale rispondo solerte: "Un lucano!".
E domando: ma l'amaro è liberale?

 
Alle venerdì, 14 settembre, 2007 , Blogger Guglielmo Calcabrina ha detto...

Ma che sia un lucano come Rosario o Florindo Rubbettino (che, vabbé, sono calabresi, ma comunque vicini), fondatori della benemerita casa editrice Rubbettino, con un bellissimo catalogo liberale e libertario.

 

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