martedì 28 febbraio 2006

Destino gay...

Una scorrettissima riflessione di Camillo Langone sul Foglio
del 21 gennaio 2006:

«Probabilmente è giusto, forse è perfino divino che
una nazione che da tutte le tribune reclama ulteriore protezione ai
seguaci del godurioso coito anale vada a finire a culo.»

Geniale.

giovedì 23 febbraio 2006

L'eccesso di legittima difesa? Non esiste.

Negli ultimi tempi, l'approvazione della legge sulla legittima difesa e alcuni casi di cronaca (subito segnalati dai TG) hanno reso attuale il problema della liceità della difesa personale anche a costo del ferimento o della morte dell' aggressore. Per esempio, poco tempo fa un negoziante ha ucciso un uomo che gli stava rubando dei vasi da fiori davanti al negozio.

Per un liberale, la difesa della propria vita, proprietà e libertà, e di quelle dei propri famigliari, è sacrosanta, al di là delle possibili conseguenze sull'aggressore (che, come diceva Locke, nel momento stesso in cui aggredisce "esce dal consorzio civile" e viene trattato di conseguenza).
Per molti commentatori, invece, il cosiddetto "eccesso" di legittima difesa è un grave crimine.

In realtà, esiste una confusione di fondo che sta dietro a molti di questi discorsi. Specialmente chi invoca, contro un'estensione della legittima difesa, il principio della proporzionalità della pena (altro principio, per inciso, liberale), confonde due problemi molto diversi: quello della pena e quello della difesa.

E' ovvio che non si può punire con la morte un ladro di vasi da fiori. E infatti, in sede di processo, un liberale difenderebbe senz'altro la proporzionalità della pena e le garanzie del condannato. Ma il negoziante che spara sul ladro non sta facendo il giudice, né sta amministrando la giustizia: sta semplicemente difendendo la sua proprietà (e incolumità, dato che le reali intenzioni del ladro si
scoprono solo a posteriori). E questo può farlo con qualsiasi mezzo. Che dovrebbe fare altrimenti? Rubargli il portafoglio, dato che l'altro lo sta "solo" derubando?

Se, nel corso di una legittima difesa, l'aggressore viene ferito o addirittura muore, la sua vita è, come ogni vita distrutta, una perdita enorme. Ma la causa inziale di questa grande tragedia è stata l'aggressione stessa. E che il difensore venga processato e rischi la galera per la morte dell'aggressore, questo è inaccettabile.