sabato 24 marzo 2012

Faville e scintille

Scopro da Google (mentre cerco l'indirizzo del mio stesso blog, che avevo dimenticato tanto spesso lo aggiorno) che La favilla era anche il nome di "giornale socialista quotidiano" pubblicato a Trieste a varie riprese nel corso dell'Ottocento.

Come segnalatomi da una dei miei 2,5 affezionati lettori (tutti molto eruditi), Iskra, cioè "la scintilla" era il nome della rivista diretta da Lenin nel 1900. Il motto di Iskra, Da una scintilla scoppierà un incendio deriva secondo Wikipedia dalla corrispondenza fra i due poeti russi Odoevskij (chi era costui?) e Puskin, che immagino avessero letto Dante, da cui ho tratto il motto di questo blog (su suggerimento di un altro dei miei 2,5 lettori).

Chissà se i socialisti triestini avevano preso il nome da Dante, e se Lenin conosceva il loro giornale? Oggi, La scintilla rimane lo scontato nome di numerose associazioni e riviste di sinistra, giovanilistiche e nostalgiche dei bei tempi staliniani che furono. Quindi molto più originale La favilla per un blog liberale e anti-comunista!

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venerdì 23 marzo 2012

Ma Friedrich von Hayek starebbe con Homer Simpson

Immagino sia stato un caso, ma proprio stasera, ventennale della morte del grande Friedrich von Hayek, Italia1 ha passato una puntata dei Simspon tutta hayekiana, una sorta di bignami delle sue tesi sull'impossibilità di una direzione centralizzata della società e sugli errori del costruttivismo razionalista.

Lisa entra a far parte di una ristretta cerchia di geniali cervelloni che prende il potere a Springfield e tenta di instaurare un'utopica società perfetta su basi razionali e scientifiche. Il tutto finisce in disastro e con l'intervento di Stephen Hawking che rimprovera agli aspiranti ditattori illuminati l'intossicazione da potere. Davanti a una birra, l'imperfettista Homer gli suggerisce una teoria dell'universo a forma di ciambella, e cerca di farsi pagare il giro imitando la voce computerizzata del fisico paralizzato.

Per il ventennale di Hayek, vari interventi sul sempre ottimo Chicago Blog.

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Bravi ragazzi, vittime della scuola pubblica

Un amico liberale, o meglio un "conoscente di rete", segnala una nuova iniziativa contro il grande flagello dei nostri tempi: l'evasione fiscale.

Si chiama Tassa.li ed è un'applicazione per cellullari tipo iPhone che serve a segnalare in automatico online casi di evasione e costruire una mappa dell'evasione in Italia, pubblicata sul loro sito. In sostanza, quando non ti fanno lo scontrino per il caffé, tu civico e lesto segnali anonimamente la cosa alla comunità dei civici naviganti.

L'amico sottolinea anche l'inquietante carattere sovietico dell'iniziativa, quello dell'URSS dei bei tempi quando il governo spingeva chiunque a spiare e denunciare chiunque e premiava i bimbi che denunciavano i genitori o i nonni per pensieri o attività anti-sovietiche.

Quello che invece ha fatto più effetto a me, scorrendo velocemente le facce e le biografie degli autori del sito, è che il progetto Tassa.li è nato spontaneamente e gratuitamente dalla testa di giovani ragazzi, alcuni forse un po' nerd, che però sono indubbiamente in gamba e abili come informatici e "smanettoni", e quasi altrettanto sicuramente troveranno un buon lavoro come tali. Il punto chiave è che tutto quello che questi ragazzi sanno bene e sanno fare l'hanno imparato da autodidatti come spesso accade con le nuove tecnologie. In compenso, come diceva Mark Twain, tutto quello che non sanno l'hanno imparato a scuola. Sono ragazzi svegli e abili ma vittime dell'intossicazione ideologica da scuola pubblica, che non è in grado di offrirgli competenze e un futuro nel mercato (per questi hanno fatto da sé) ma sa benissimo indottrinarli a odiare gli evasori.

Basta confrontare il sito, fresco, dinamico, ben fatto, con gli slogan stantii, imparati a scuola e dalle pubblicità ministeriali in TV, ripetuti nelle FAQ, tipo "L'evasione fiscale è un problema molto importante per il nostro Paese; è la ragione per cui chi paga le imposte deve pagarne così tante."

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