sabato 28 ottobre 2006

Se lo dice Google...

Interessante come l'arroganza e la malafede, a volte (per dir la verità, poche volte), si ritorcano contro i loro stessi "mandanti".

Qualche anno fa, ci fu chi riuscì a fare in modo che digitando "fallimento" su Google il primo collegamento fosse al sito ufficiale di Berlusconi, quello del Presidente del Consiglio. Lo stesso succede con "failure", che si collega alla pagina di Bush alla Casa Bianca. Sembra che i responsabili siano i censori dello stesso Google, che è uno dei maggiori finanziatori dei Democratici (sinistra americana). A questo proposito, molto interessante l'articolo su Il Foglio di oggi sul controllo e la censura nelle ricerche Google.

Peccato che oggi le cose siano cambiate, e questi illuminati burloni della rete siano un po' in ritardo sugli sviluppi politici italiani. Provate un po' a digitare "fallimento" su Google... chi vi salta fuori? Se lo dice Google, io ci credo.

Giuliani al Senato

Se le nostre istituzioni avessero ancora qualcosa di dignitoso, il fatto di aver dedicato una sala del Senato a Carlo Giuliani sarebbe vergognoso.

Come è vergognoso che, a distanza di anni, ancora non si possa dire sul personaggio e sulla vicenda la semplice verità, che tutti capiscono e nessuno dice. E cioè che Giuliani era un piccolo delinquente, pieno di idee confuse e soprattutto sbagliate, e che è morto durante un'azione di deliquenza e nemmeno per quelle idee, quanto per una bravata o la voglia di fare il rivoluzionario.

Questa piccola verità, che la maggioranza di noi condivide per il semplice fatto di essere vera, non si può dire per motivi ideologici, motivi condivisi da una minoranza di fanatici arrabbiati. Nulla di nuovo, ma certo di vergognoso.

martedì 17 ottobre 2006

Briatore novello Socrate?

Non so praticamente nulla di vita e opere di Briatore, se non che è molto ricco e va con ragazze molto belle. Già questo potrebbe rendermi simpatico il personaggio. Ma simpatico per me lo è diventato del tutto mentre ascoltavo, ieri sera, un suo detrattore su Radio24. (Tendo sempre di più, ultimamente, a giudicare persone e idee che non conosco bene guardando a coloro che li criticano; non è un metodo infallibile ma, per esempio nel caso della Fallaci, spesso funziona.)

Sembra che Briatore sia stato intervistato dall'Annunziata. Sembra che avesse organizzato una protesta di ricchi contro l'aumento delle tasse. Sembra, in particolare, che, pur avendola già pagata, abbia criticato la tassa aggiuntiva di 1000 euro sul suo yacht di 14 metri.

Non so bene cosa abbia fatto o detto Briatore. Ma so che diventerà il mio eroe preferito se ha detto anche solo la metà delle cose di cui lo accusava nel corso della trasmissione tal Sansonetti (non so se un «semplice ascolatore» o un qualche intellettualoide nostrano). Che si professava «scandalizzato» dal fatto che Briatore non solo abbia i soldi (birichino!), ma si senta anche «in diritto di averli» (addirittura! criminale!) e per giunta si lamenti dei mille euro di super-tassa, ché ne spende molti di più «solo per accendere lo yacht due volte all'anno» (sprecone!).

Ma non è questa la cosa più grave, secondo il Sansonetti. Il problema tragico è che Briatore sembrava suggerire che l'imprenditore di successo arricchisce l'intera comunità, che dovrebbe essere un modello per gli altri imprenditori, che le «tasse sul lusso» mortificano e disincentivano la parte produttiva e imprenditoriale della società e in questo modo impoveriscono l'intera comunità. Insomma, sembra che Briatore abbia avuto la faccia tosta di enunciare alcune elementari verità economiche, che non possono che offendere e scandalizzare chi di economia è completamente ignorante.

L'ignorante, che di solito è anche invidioso, non può sopportare che un ricco si presenti come un modello da seguire, senza vergognarsi della propria ricchezza, che si atteggi a novello «un Socrate, un maestro per i giovani» (è sempre il preoccupatissimo Sansonetti che parla).

Magari Briatore fosse un Socrate dell'economia; speriamo solo che prima o poi, non contenti di tassargli lo yacht, non lo costringano alla cicuta...

giovedì 12 ottobre 2006

Pubblica ammenda

Devo scusarmi con i miei 2,5 lettori (che ho scoperto essere anche di più!) perché, per un problemino informatico, i commenti che avevano lasciato ai precedenti post sono rimasti in attesa di pubblicazione e non sono apparsi fino a ieri, quando me ne sono finalmente accorto.

Grazie a tutti quelli che hanno, così favorevolmente, commentato i miei sproloqui; risponderò a ognuno personalmente e, appena imparato come si fa, metterò a lato il link al loro sito.

martedì 10 ottobre 2006

Indovina indovinello...

Pubblico il messaggio di uno dei miei 2,5 lettori:


Problema


Dati

1) Si sente dire che una delle cause maggiori della crisi Telecom è da ricercarsi nel fatto che Tronchetti Provera controllasse l'azienda possedendo in realtà solo poco più dell'1% di azioni reali.

2) Il buon Prodi ha affermato in questi giorni, senza diretti riferimenti al caso Telecom, che nel processo di privatizzazione di un'azienda bisognerebbe sempre evitare che qualcuno ne assuma il controllo senza possedere una percentuale importante di azioni. "Si tratta di un principio base in operazioni come questa" ha aggiunto.

Domanda

Chi era capo del governo ai tempi della privatizzazione della Telecom?

lunedì 2 ottobre 2006

Maghi e fricchettoni

(In un Dipartimento di Filosofia.)

Mentre fendo a fatica una folla vociante e sudata di matricole (l'Università s'è ormai profondamente liceizzata, l'ingresso alle aule assomiglia all'assalto al merendero, con forse minor soddisfazione finale) sento una studentessa che commenta il programma di un corso all'amica: « Aò, senti qua che fico il titolo: "Dall'alchimia all'ecologia"... cioè come a dì "dai maghi ai fricchettoni"... evvai, fico!».

Degno esempio del livello dell'insegnamento e degli studenti delle nostre Università.