domenica 23 dicembre 2007

Scienza-spazzatura: corso di autodifesa

E' da poco uscito in traduzione italiana Junk Science Judo (Difendersi dalla spazzatura scientifica) di Steven Milloy, un giornalista scientifico americano che da circa 15 anni ha intrapreso una battaglia culturale, soprattutto sul suo sito JunkScience.com, contro l'allarmismo e il terrorismo psicologico alimentato da salutisti, ambientalisti, ecologisti ecc. Milloy è anche autore di Fuma pure. Scienza senza senso, un libretto sulla stessa linea, e collabora col Cato Institute, uno dei think tank libertari americani.

Il libro, di cui ho letto solo prefazione, introduzione e indice, sembra ben fatto, e dovrebbe contenere una serie di lezioni su come imparare a giudicare correttamente la valanga di "studi scientifici", basati tutti su statistiche spesso infondate, che vengono portati come prova a favore dei danni da fumo, da DDT, ecc. Come diceva Disraeli secondo Mark Twain, "Ci sono tre tipi di bugie: le bugie, le bugie spudorate e le statistiche": e in effetti sia fare un buon studio statistico sia interpretarne correttamente i risultati è cosa molto difficile e spesso, se non in ambiti molto ristretti, impossibile.

Né la questione riguarda solo la discussione accademica fra scienziati ortodossi (solitamente sul libro paga del governo) e scienziati "eretici". Come spiega con begli esempi Milton Friedman in un capitolo di Liberi di scegliere (o di Capitalismo e libertà?) le decisioni prese sulla base della scienza-spazzatura hanno di solito ripercussioni concrete su tutti noi. Il bando del DDT, probabilmente ingiustificato, ha riportato la malaria in vaste zone dell'Africa, come il divieto di vendita di certi farmaci porta spesso a molti morti che, contrariamente ai pochi dovuti a una cura errata, sono "invisibili" e non fanno notizia.

Come al solito, se questi scienziati poco seri non fossero pagati dal governo e non potessero influenzare politiche governative e media di solito controllati anch'essi dalla politica, i danni sarebbero molto meno gravi. Ma nella situazione in cui siamo, è almeno bene sapere giudicare correttamente le fesserie che ci propinano.


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martedì 18 dicembre 2007

Cioccolato, oro e flat tax...

... bisogna trasferirsi in Svizzera!

Notizia dal Canton Obvaldo:

Obvaldo sarà il primo cantone ad introdurre, nel 2008, la flat rate tax, l'aliquota fiscale uguale per tutti i redditi.
Con questa decisione del popolo, diventa anche il cantone fiscalmente più vantaggioso. L'innovazione fiscale obvaldese nella votazione di domenica è stata plebiscitata dal popolo, con una maggioranza schiacciante del 90,7% (6840 voti contro 702).
Dal prossimo primo gennaio, Obvaldo avrà dunque un'aliquota d'imposizione unica dell'1,8% per tutti i redditi a partire da 10'000 franchi (quelli inferiori saranno esonerati).
L'aliquota fiscale sugli utili delle società sarà inoltre ridotta dal 6,6 al 6%.



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sabato 15 dicembre 2007

Domani il Tea Party di Ron Paul



Dopo aver battuto il record di raccolta fondi in un solo giorno di tutta la storia della campagne elettorali USA, domani Ron Paul, il candidato libertario alla presidenza degli Stati Uniti, ci riprova nell'anniversario del Tea Party, da cui iniziò la rivoluzione dei coloni americani per l'indipendenza contro gli inglesi.

Ron Paul si presenta con un durissimo programma libertario, che va dall'abolizione della Federal Reserve e della tassa sul reddito al ritiro dalle guerre estere a partire dall'Iraq. E' stato il fenomeno di Internet di questa campagna, con migliaia di donatori e sostenitori entusiasti. Nonostante le bassissime possibilità di farsi strada nella politica "vera", è un fenomeno davvero interessante.

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Gli evasori fiscali non sono criminali

Ancora a commento del caso Coppola, mi salta agli occhi questa citazione da Charles Adams, For Good and Evil. L'influsso della tassazione sulla storia dell'umanità, un bel librone storico di veloce e piacevole lettura appena pubblicato dall'ormai mitica Liberilibri:
Oggigiorno infliggiamo severe punizioni ai trasgressori fiscali, inserendoli spesso nella categoria dei criminali. Eppure i grandi saggi della nostra civiltà - da Adam Smith, Montesquieu e William Blackstone - hanno tutti condannato la trasformazione delle violazioni fiscali in crimini, biasimando il governo per una tassazione eccessiva che, inevutabilmente, conduce alla ribellione, alla fuga e alla frode.
In effetti, se, secondo il precetto libertario, "non c'è crimine senza vittima", non è chiaro che razza di crimine sia l'evasione fiscale (dato che il furto è la violazione della proprietà di un individuo, non di un'entità astratta come "lo Stato" o "la società") ed è molto dubbio che l'evasore rubi qualcosa a qualcuno, se non parte del bottino che lo stato estorce da tutti compreso lui.



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sabato 8 dicembre 2007

La doppia evasione di Coppola





Interessante testimonianza di Danilo Coppola, uno dei "furbetti del quartierino", agli arresti in ospedale per evasione fiscale, evaso ieri anche dall'ospedale per denunciare la propria situazione. Difficile dire "innocente" o "colpevole", ma facile sospettare uno dei tanto casi di "tirannia fiscale" descritti nel libro di Pascal Salin.
(Patetico il momento di gloria finale della giornalista, ma tant'è.)

Aggiunta. Interessante, su Libero di oggi, la spiegazione, del resto molto credibile, di Iuri Maria Prado del perché Coppola sia da un anno in galera a scopo preventivo (cioè non si sa se sia colpevole o no), mentre fior di sicuri delinquenti sono fuori (tema caro a Libero). Secondo Prado, il motivo va cercato nella mentalità collettivista e statalista molto diffusa: per cui ladri e assassini compiono crimini "solo" contro alla proprietà di altri individui, mentre gli evasori commettono il peccato capitale di attentare alla (presunta) proprietà dello Stato. A questo va aggiunto, a nostro parere, l'invidia sempre accesa verso il ricco, che porta anche l'opinione pubblica a condannare a priori tipi come Coppola (che per un lombrosiano ha comunque una di quelle facce...).

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