sabato 18 novembre 2006

Punti di vista

Prodi che dice "L'Italia è impazzita" mi ricorda quel mio amico che, il Primo dell'anno, mi disse: "Oh, ieri notte mentre tornavo dalla festa
guidavano tutti a zig-zag, ma proprio tutti!"

Chi sarà stato l'ubriaco?

Milton Friedman

E' morto Milton Friedman, uno dei grandissimi della libertà. Economista e premio Nobel, liberista e liberale (i due termini dovrebbero essere sinonimi per chiunque li comprenda correttamente), grandissimo scrittore nei suoi libri cosiddetti divulgativi (leggersi in particolare "Capitalismo e libertà" e "Liberi di scegliere").

Anche se suo figlio David, libertario, lo definiva un "socialista moderato", se vogliamo essere seri Friedman padre era un grande. Il suo maggior riconoscimento è stato essere per decenni la bestia nera di tutti i socialisti di vario stampo: e questo ci basta per innalzarlo ai massimi onori.

mercoledì 1 novembre 2006

Dolcetto-scherzetto o esproprio proletario?

Bologna, si sa, è la città dei portici: chilometri e chilometri di
arcate sotto le quali abbondano negozi di ogni tipo. Ma Bologna è anche
la “Grassa” e infatti buona parte di questi negozi vendono generi
alimentari.
Ora, si dà il caso che l’altro giorno, il 31 ottobre per l’esattezza, mi
trovavo sotto uno di questi portici in attesa di un autobus; essendo
esso in cronico ritardo avrò atteso una ventina di minuti, assistendo ad
un fenomeno davvero strano.
A intervalli regolari comparivano sotto il portico, dall’angolo della
via, piccoli esseri mostruosi, perlopiù vestiti di nero e con in testa
grossi cappelli a falda larga. Essi erano accompagnati, ed è forse
questa la cosa più preoccupante, da individui adulti, spesso grasse
signore ridenti e plaudenti l’operato dei mostriciattoli. Questi,
spronati dall’accompagnatore, entravano con sistematica regolarità in
ognuno dei negozi presenti sotto il portico e ne uscivano dopo pochi
minuti con in mano la loro brava sportina gonfia di dolciumi e schifezze
varie; parte di queste venivano consumate all’uscita, parte consegnate
in omaggio all’individuo adulto che le divorava con allarmante voracità,
superiore quasi a quella dei mostriciattoli.
Per farla corta, nei venti minuti in cui sono stato lì, questa scena si
è ripetuta almeno tre volte, con protagonisti sempre diversi. Mi rivolgo
quindi a lei, dott. Calcabrina, per avere il suo saggio giudizio sulla
vicenda: non le sembra che, vista in particolare la presenza di adulti,
si tratti di un esproprio proletario bello e buono e non di uno scherzo
infantile?

Distinti saluti,
Eugenio La Rovere